Secondo la società di consulenza spagnola Andersen, a causa dei cambiamenti climatici che, oggi più che mai, continuano a generare grande preoccupazione per il futuro dell’ambiente, la Spagna ha introdotto nuove misure volte ad aumentare l’uso delle energie rinnovabili per accelerare il processo di transizione energetica del Paese.
Entro il 2030, il governo spagnolo prevede che le energie rinnovabili rappresentino più dell’80% del consumo di elettricità. Per raggiungere l’obiettivo, sono in corso di attuazione diversi incentivi a livello governativo, in linea con le politiche europee, per proliferare e intensificare l’uso delle energie rinnovabili e migliorare così l’efficienza energetica. La costruzione di parchi eolici, l’installazione di impianti fotovoltaici, i programmi di aiuto diretto alle imprese, le sovvenzioni e gli incentivi fiscali alle imprese e ai privati sono alcune delle azioni intraprese dalla Spagna nel suo sforzo di accelerare la transizione verso un Paese totalmente verde“.
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Secondo gli ultimi aggiornamenti della Commissione Europea: “La Spagna è già sulla strada della decarbonizzazione. Sono state e continueranno ad essere proposte misure normative e fiscali per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Il concorso di tutte le amministrazioni territoriali ci permette di portare avanti questo processo di transizione energetica, in cui le Comunità Autonome e le autorità locali svolgono un ruolo fondamentale […]”.
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‹Gli elevati obiettivi del NECP della Spagna e il successo del mercato nazionale dell’energia solare richiedono l’eccellenza di tutte le parti: aziende, pubblica amministrazione e politica. In altre parole, la nostra ambizione è quella di superare le nostre sfide per mantenere l’ecosistema solare di supporto che ha posto la Spagna tra i primi due mercati in Europa e tra i primi 10 mercati più grandi del mondo. Dal punto di vista politico, è fondamentale garantire la stabilità normativa ed eliminare le barriere ancora esistenti, snellendo le procedure amministrative e l’accesso alla rete, soprattutto per gli impianti fotovoltaici più piccoli e i progetti di autoconsumo. Per quanto riguarda il settore, le aziende devono rispondere al crescente effetto NIMBY e presentare progetti con i più alti standard in termini di sostenibilità ambientale, impatto sociale positivo e trasparenza›.
‹[…] La crescita del settore solare spagnolo è sostenuta dalla sua competitività sia negli impianti a terra che in quelli per l’autoconsumo. Per quanto riguarda gli impianti a terra, la redditività economica – stimolata da economie di scala, terreno favorevole e abbondanti livelli di irradiazione solare con una media di oltre 1.600-1.800 kWh/kW all’anno – unita alla stabilità normativa dal 2018, ha creato un ambiente favorevole che attrae una vasta gamma di partecipanti al mercato. Tra questi, figurano società di servizi nazionali ed europee, società del settore petrolifero e del gas, produttori indipendenti di energia, sviluppatori solari e fondi di investimento. […] In prospettiva, le previsioni per il settore solare spagnolo rimangono ottimistiche. Finora, il segmento degli impianti a terra ha visto un’installazione di 4,5 GW nel 2023. Numerosi nuovi progetti, dopo aver ottenuto le autorizzazioni ambientali, sono pronti per essere installati nei prossimi anni, a condizione di soddisfare i requisiti amministrativi. Per raggiungere gli obiettivi proposti nella nuova bozza del NECP per le installazioni a terra, è necessario installare una media di 6 GW all’anno, il che rappresenta una sfida significativa legata alla pianificazione delle aste, ai tassi di inflazione e ai prezzi di mercato”.
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